I cicli evolutivi e lo sviluppo della persona


I cicli evolutivi e lo sviluppo della persona 


L'evoluzione e lo sviluppo non seguono solo fasi fisse di tipo biologico ma, sono anche influenzati  dalla cultura e dalla società in cui si vive.


Il modello biologico riesce a descrivere i primi anni di vita da come si comincia a camminare al parlare o l'inizio della pubertà. Più avanti si va con l'età più è difficile prevedere quali saranno le fasi importanti dello sviluppo di una persona in tutto il suo arco di vita.




Lo sviluppo della vita viene caratterizzata da eventi personali che più o meno tutti viviamo ma in modo diverso come per esempio: la prima vacanza da soli, il primo bacio o il primo posto di lavoro.

I cicli di vita non sono considerati come qualcosa che riguarda l'individuo preso singolarmente, ma dal contesto in cui vive e dalla situazione sociale e storica.

Le fasi dell' esistenza

La psicologia ha tentato di descrivere a grandi linee le fasi della vita: la giovinezza, la fase adulta, la mezza età e la vecchiaia. Non si sa quando una fase inizia e finisce però si sovrappongono l'una con l'altra in periodi di transizione che sono caratterizzati da momenti di "crisi", ovvero di cambiamento, insicurezza, mutamenti di visione delle cose e di progetti.
Ogni età si distingue attraverso il tipo di compiti che si devono affrontare.

                          



       
                                     

I cicli di vita di Erikson

L'idea della vita come una successione di fasi che arrivano al loro compimento, entrano in crisi e passano a quella successiva e si suddividono in 8 momenti, ogni fase finisce con una crisi che va risolta positivamente.

1. La prima fase è quella del infanzia; in questo periodo si sviluppa un senso di fiducia verso i genitori e verso il suo ambiente.

2. Nella seconda fase (1 ai 3 anni) i bambino è capace di prendere decisioni semplici.

3. La terza fase  (3 ai 6 anni) è quella della nascita  dell' iniziativa personale. Il bambino deve imparare a conoscere le conseguenze delle sue azioni  e sviluppare un primo senso di responsabilità.

4. Nella quarta fase (6 ai 12 anni) , il bambino si misura con i propri compagni di scuola, nei giochi  e nelle attività manuali e intellettuali sviluppando  la consapevolezza della propria competenza e produttività.

5. Quinta fase corrisponde all' adolescenza  dai 12 ai 18 anni. In questo periodi è la "crisi d'identità" ed è quella più importante per lo sviluppo di una persona.

6. Nella sesta fase dai 19 ai 40 anni è importante sviluppare relazioni intime di amicizia e di amore.

7. La settima fase è quella di "mezza età", dai 40 ai 65 anni, in cui si avverte  un senso di produttività basato sulla famiglia e sul lavoro.

8. L'ottava è l'ultima fase, quella della vecchiaia. l'individuo deve imparare a non temere la morte.






Lo sviluppo del pensiero e del ragionamento: la teoria degli stadi di Piaget

La teoria degli stadi evolutivi di Jean Piaget è la teoria più nota dello sviluppo del pensiero razionale e del ragionamento.
Il bambino costruisce gradualmente delle strutture via via più mature che corrispondono al grado di sviluppo raggiunto dalla sua mente. Piaget suddivide questo processo  in specifici stadi evolutivi che corrispondono a differenti età dal bambino.

Esistono 4 stadi fondamentali:
1. Stadio senso motorio (0-2 anni) dove si acquisisce la capacità di movimento per comunicare all' esterno i propri bisogni fisiologici e affettivi.

2.Stadio pre-operatorio (2-7 anni) bambino impara a rappresentarsi il mondo esterno: fase del pensiero simbolico che si sviluppa con il gioco o il linguaggio
Dai 5 ai 7 anni si entra nella seconda fase  dello stadio, definita pre-concettuale, dove la formulazione di un'idea  non può essere generelizzata. Il comportamento è caratterizzato dall'egocentrismo.

3. Stadio delle operazioni concreta ( 7-11 anni): il bambino supera definitivamente il piano dell' egocentrismo  acquisendo il senso della realtà fisica e umana come diversa dal prorio io.

4. Stadio delle operazioni formali (11-15 anni) è il periodo del "pensiero astratto".





Il gioco

 L'esplorazione spontanea dell' ambiente, la curiosità e in generale, il gioco hanno la funzione di accumulare esperienza e capacità utilizzabili nelle situazioni di vita futura.
Inoltre il gioco è un' attività spontanea, che non nasce da una necessità o da una costrizione, è qualcosa di piacevole e libero.
Il gioco nei bambini più piccoli è strettamente connesso con l'aumento della conoscenza su come funzioni il mondo.
Uno dei giochi dei bambini è anche l'imitazione di quello che fanno gli altri come per esempio attraverso giochi di ruolo come madre e padre.









Gioco e tempo libero

Il tempo libero è un momento fondamentale della vita delle persone: ci si stacca dall' attività lavorativa e quella non lavorativa ed è molto simile al gioco.Ma, mentre il gioco in gioventù ha la funzione di messa alla prova, sperimentazione e apprendiamo di abilità, il tempo libero dell'adulto viene ad essere più orientato al "relax" e al recupero delle energie perdute.





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